Natale, si presenta la pizza di scarola (anche vegetariana)

A dicembre il locale San Ciro si accende di tradizione. Lo chef–pizzaiolo napoletano Ciro Di Maio presenta la “Stella di Quartiere”, un omaggio contemporaneo a una delle preparazioni più simboliche del Natale partenopeo: la pizza di scarola, storicamente consumata la sera della Vigilia come piatto di magro, quando la carne era vietata. Un rito che nelle famiglie di Napoli ha attraversato generazioni e che oggi Di Maio ripropone a Brescia con una sensibilità moderna e un forte affetto per le sue origini.

Da questa memoria nasce una pizza dedicata al mese di dicembre, realizzata con scarola riccia stufata, alici, olive nere, uvetta, pinoli tostati e una finitura di olio e peperoncino fresco: un equilibrio di sapori semplici che richiama la cucina povera napoletana e la trasforma in un piatto identitario.

«Negli ultimi anni ho capito quanto sia importante ascoltare davvero le persone che entrano in pizzeria», spiega Chef Ciro di Maio. «Le abitudini alimentari stanno cambiando e credo che un pizzaiolo debba essere capace di rispettarle senza snaturare la tradizione. Per questo ho voluto creare una versione vegetariana della mia pizza di Natale: stessa struttura, stessi profumi, stessa anima, ma per chi lo preferisce sarà senza alici. Non è un compromesso, è un modo diverso di raccontare la stessa storia. La scarola, l’uvetta, i pinoli, le olive: sono questi gli elementi che danno carattere al piatto, e che permettono di ritrovare quel sapore festivo che in tante famiglie napoletane accompagna la Vigilia. Volevo che nessuno, per scelta o necessità, fosse escluso da questa esperienza. La cucina deve unire, non dividere. E se una tradizione riesce a parlare a più persone, allora diventa ancora più viva».

Con questo nuovo piatto, Ciro Di Maio conferma la sua visione: unire l’identità napoletana all’innovazione, restituendo ai clienti non solo una pizza, ma un racconto. A Brescia, per tutto il periodo natalizio, la Vigilia profuma di scarola. E si chiama “Stella di Quartiere”.

«Per me la pizza di scarola è molto più di una ricetta: è un pezzo della mia storia», conclude Chef Ciro. «A Napoli, quando arrivava la Vigilia, ogni famiglia aveva il suo modo di prepararla e il profumo riempiva i vicoli. Era il segnale che iniziavano davvero le feste. Portare questa tradizione a Brescia, nel periodo di Natale, è un impegno che sento profondamente. Non voglio solo far assaggiare un gusto nuovo: voglio condividere un ricordo, un’emozione, un modo di vivere la cucina che è fatto di semplicità e di calore. Qui al San Ciro cerco di raccontare la mia città attraverso i sapori, perché credo che la cucina sia uno dei linguaggi più sinceri che abbiamo. La “Stella di Quartiere” nasce proprio da questo: unire la mia identità napoletana all’accoglienza bresciana, portando sulle tavole un pezzo di casa e di Natale.»

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

Ciro Di Maio nasce a Frattamaggiore, un comune del Napoletano, nel 1990. Mamma casalinga, papà dal passato burrascoso. Le sue prime esperienze nel lavoro sono a 14 anni, poi si iscrive all’Alberghiero, ma a 18 anni lascia gli studi e inizia a lavorare.  Nel 2015, la svolta: trova un lavoro da pizzaiolo per una grossa catena in Lombardia, poi riesce a rilevare quella pizzeria assieme a sei soci, infine diventa titolare unico. È così che è iniziata l’avventura “San Ciro”, il suo locale a Brescia (vicino al multisala Oz, in via Sorbanella) che oggi impiega una quindicina di persone ed è noto per la veracità delle sue pizze, ma anche per il suo menù alla carta di alta cucina. Un locale amato perché rappresenta la tradizione napoletana, a partire dagli ingredienti: olio dop, mozzarella di bufala campana dop, pomodorino del Piennolo, ricotta di bufala omogeneizzata e porchetta di Ariccia Igp. Fondamentale è la pasta: ogni giorno viene scelto il livello esatto di idratazione, in base all’umidità di giornata. In menù ha la pizza verace, ma anche il battilocchio, la pizza fatta da un impasto fritto nell’olio bollente e subito servito avvolto in carta paglia. Le pizze sono tutte diverse, sono fatte artigianalmente. Ciro lo ripete spesso. “Mi piace tirare le orecchie alle pizze, ognuna ha il suo carattere e deve mostrarlo, odio le pizze perfettamente rotonde e se c’è più pomodoro da una parte rispetto ad un’altra è perché usiamo pomodori veri”. Molti i vip che lo amano, le pareti del suo ristorante sono piene di fotografie. Tra le altre anche Eva Henger, che è stata a cucinare pizze una sera da lui. Senza dimenticare i giocatori del Brescia Calcio e del Germani Brescia, che quando possono, anche dopo le partite, lo passano a salutare. Ciro ama le iniziative benefiche. Oltre al lavoro in carcere per formare i detenuti a diventar pizzaioli, Ciro si è dedicato anche alla formazione nel Rione Sanità di Napoli, un quartiere che gli ricorda la strada in cui è cresciuto, via Rossini a Frattamaggiore. L’istituto che ha accolto il suo progetto è stato l’Istituto alberghiero D’Este Caracciolo, ha portato a termine delle lezioni online a dei ragazzi che seguono l’indirizzo enogastronomico e l’indirizzo sala e accoglienza.

Anna Rita Canone

Le immagini satellitari rivelano le vere intenzioni di Israele

Avamposto militare a Khan Younis, al confine con Gaza, collegato tramite strada a un valico militare in cui sono visibili demolizioni e veicoli militari. 5 novembre 2025. Fonte: Planet Labs LBC .

DropSite in un articolo analizza in dettaglio le trasformazioni geopolitiche e infrastrutturali della Striscia di Gaza a seguito del cessate il fuoco entrato in vigore il 10 ottobre 2025.

Basandosi su una ricerca di Forensic Architecture, emerge il consolidamento sistematico della presenza militare israeliana, in contrasto con l’ipotesi di un ritiro temporaneo a favore di una strategia di occupazione e controllo territoriale a lungo termine.

Ecco una sintesi strutturata dei punti chiave emersi dall’analisi:

1. Il Consolidamento Territoriale: La “Linea Gialla”

Il fulcro della nuova geografia di Gaza è la cosiddetta “linea gialla”, un confine di demarcazione derivato dal piano di pace in 20 punti proposto dal presidente Donald Trump. Sebbene il piano prevedesse un ritiro graduale delle truppe israeliane, i dati satellitari indicano una realtà opposta:

  • Controllo effettivo: Israele controlla attualmente oltre il 50% del territorio di Gaza (le stime variano dal 53% al 58% a seconda delle mappe ufficiali e dei posizionamenti sul campo).
  • Spostamento dei confini: Israele ha fisicamente posizionato almeno 27 blocchi di cemento giallo a ovest della linea concordata, espandendo di fatto l’area sotto il suo controllo diretto oltre i limiti cartografici.

2. Infrastrutture Militari e “Fatti sul Campo”

Secondo Forensic Architecture, Israele sta utilizzando una tattica storica: stabilire “fatti sul campo” in modo incrementale per renderli permanenti.

  • Nuovi Avamposti: Dal 10 ottobre sono stati costruiti almeno 13 nuovi avamposti militari, principalmente lungo la linea gialla e nell’area orientale di Khan Younis.
  • Rete Stradale: È stata ampliata la rete viaria che collega questi avamposti direttamente alle basi militari e agli insediamenti all’interno del territorio israeliano, integrando Gaza nella struttura logistica dello Stato ebraico.
  • Il caso del Corridoio Magen Oz: Una strada militare di 15 km a Khan Younis è stata deviata affinché ricada interamente all’interno della zona di controllo israeliana, garantendo una separazione netta tra la parte orientale e occidentale della città.

3. Demolizione Sistematica e “Zone Cuscinetto”

Parallelamente alla costruzione, si assiste a una distruzione metodica delle proprietà palestinesi, in particolare nell’est di Khan Younis e a Jabaliya.

  • Sgombero e spianamento: Interi quartieri vengono rasi al suolo per fare spazio a berme (terrapieni), strade e strutture militari.
  • Obiettivo demografico: Analisti come Mouin Rabbani suggeriscono che queste azioni non abbiano solo scopi difensivi, ma mirino a dividere la Striscia e a creare condizioni che favoriscano il trasferimento della popolazione palestinese altrove.

4. Il Ruolo dell’Amministrazione Trump e le “Comunità Alternative”

L’analisi evidenzia una potenziale convergenza tra le operazioni militari israeliane e i piani politici statunitensi:

  • Segregazione abitativa: L’amministrazione Trump starebbe pianificando la costruzione di “Comunità alternative sicure” destinate ai palestinesi, ma esclusivamente nelle aree a est della linea gialla.
  • Restrizioni edilizie: Non sarebbe consentita alcuna nuova costruzione sul lato ovest, consolidando la divisione permanente dell’enclave e lasciando a Israele il controllo sulla metà più strategica del territorio.

5. Discrepanza tra Negoziati e Realtà

Sebbene il punto 16 del piano Trump affermi esplicitamente che “Israele non occuperà né annetterà Gaza” e preveda il passaggio di consegne a una Forza Internazionale di Stabilizzazione (ISF), l’evidenza fisica suggerisce il contrario. La costruzione di edifici permanenti, l’installazione di illuminazione stradale e lo scavo di infrastrutture pesanti indicano che l’esercito israeliano si sta preparando per una permanenza che va ben oltre le “tempistiche di smilitarizzazione” previste dai negoziati.

Anna Rita Canone

Natale sul mare, in arrivo i Krampus

Caorle si conferma una delle mete natalizie più amate del Nord Italia: nei primi fine settimana del Caorle Christmas Time centinaia di migliaia di visitatori hanno attraversato il centro storico per incontrare il Grinch, protagonista assoluto di questa edizione. Nel nuovo villaggio “Chinonsò”, ispirato al celebre personaggio di Dr. Seuss, grandi e piccoli hanno potuto immergersi in un mondo rovesciato e ironico, fatto di installazioni, performance teatrali, case colorate e attività dedicate alle famiglie. Un’ambientazione che trasforma le calli in un vero set cinematografico a cielo aperto, animato dai pungenti monologhi del Grinch e dalle sue incursioni tra i “Nonsochì”.

Caorle propone il Natale più lungo d’Italia, con un percorso che raggiunge quasi due chilometri — ben 400 metri in più rispetto all’anno scorso — punteggiato da quasi un centinaio tra casette e capanne (esattamente le strutture sono 85, un record a livello nazionale) che richiamano l’atmosfera autentica del villaggio dei pescatori. Numeri che lo rendono il villaggio natalizio tra i più grandi e complessi d’Italia.

Accanto alle novità, non mancheranno i grandi classici del Caorle Christmas Time: spettacoli, concerti, mostre, animazioni itineranti, mercatini artigianali e la suggestiva atmosfera del mare d’inverno che rende unico il Natale caorlotto. Un appuntamento che unisce tradizione, creatività e spirito di comunità, confermandosi uno degli eventi natalizi più attesi e suggestivi d’Italia, con tanto di videomapping tutte i giorni sulla chiesa, l’enorme pista da pattinaggio, la ruota panoramica che sovrasta la città e la dolcissima giostra coi cavalli. 

Considerato l’enorme afflusso di visitatori dei primi giorni, per questo, è stato deciso di aprire un giorno in più i mercatini questo fine settimana, quello che si avvia alla settimana del Natale: si aggiunge dunque un giorno al calendario dell’evento, il 19 dicembre. Nel pomeriggio, dalle 14 alle 18, si aprono tre presenze “fisse” del programma: la Casa di Babbo Natale, il Grinch e il Villaggio di Chinonso, che torneranno puntuali per quasi tutte le giornate. Domenica 21 dicembre porta due momenti speciali: alle 16.30 iniziano le “Letturechì” e alle 17 si tiene il One Voice & Friends Concert con Tobia Lanaro e Alice Risolino in piazza Matteotti.

Da lunedì 22 dicembre, oltre agli appuntamenti pomeridiani, arriva Moreno Corà con le sue “Storie Pasticciate” (ore 16.30). La vigilia del 23 dicembre è particolarmente ricca: l’arrivo di Babbo Natale dalle 14.30 alle 17.30, due repliche dello spettacolo “A Christmas Carol” di Enrico Vanzella (15.00 e 16.30) e, in serata, alle 21, il concerto “A Child is Born – The Sound of Christmas” al PalaExpomar.

Il 24 dicembre, Babbo Natale torna ad accogliere le letterine dei bambini dalle 14.30 alle 17.30, mentre il 25 dicembre il programma rimane orientato ai tre poli principali del villaggio. Il 26 dicembre vede un’agenda più intensa: il Bubble Show di Elga Fun Lab, le Storie Pasticciate alle 16.30 e il live “Xmas Song” di Maria Dal Rovere alle 17 in piazza Matteotti.

Il week-end del 27 e 28 dicembre mantiene le attrazioni costanti, ma la domenica si distingue con il doppio arrivo del Conte VonTok (14.30 e 16.00) e con l’atteso ingresso dei Krampus alle 17 nel centro storico. Gli ultimi giorni dell’anno – 29, 30 e 31 dicembre – restano dedicati alle atmosfere del villaggio, senza eventi straordinari.

Il nuovo anno si apre il 1° gennaio con il ritorno delle bolle di Elga Fun Lab al villaggio dalle 14.00, mentre il 2 gennaio mantiene l’impianto tradizionale. Il 3 gennaio le performance di Elga Fun Lab aprono nuovamente il pomeriggio alle 14, seguite dalle consuete attività. Il 4 gennaio torna il doppio appuntamento con il Conte VonTok (14.30 e 16.00), mentre il 5 gennaio, vigilia dell’Epifania, i Nonsochì accolgono la Befana alle 15. La chiusura ufficiale, 6 gennaio, propone ancora le attrazioni principali dalle 14 alle 18 e, alle 16, il concerto live dei Caramel in piazza Matteotti con a seguire lo spettacolo pirotecnico alle ore 19 che chiederà il mese di festeggiamenti natalizi. 

Il Caorle Christmas Time – organizzato da Confcommercio Portogruaro Bibione Caorle e dal Comune di Caorle, con il supporto della Fondazione Caorle Città dello Sport – prosegue così il suo ricco programma di iniziative artistiche, enogastronomiche e culturali che, per un intero mese, trasformano la città in un villaggio incantato affacciato sull’Adriatico. Una manifestazione che, già nelle passate edizioni, ha registrato il tutto esaurito negli alberghi e un afflusso paragonabile ai mesi estivi, confermandosi come uno degli appuntamenti più attesi delle festività.

La straordinaria partecipazione registrata in questi primi giorni di Caorle Christmas Time conferma, ancora una volta, quanto il turismo invernale sul nostro litorale abbia un potenziale enorme quando si investe in qualità, creatività e organizzazione“, commenta Corrado Sandrin, presidente di Confcommercio Caorle. “Portare oltre centomila persone in città in un solo weekend significa dare una risposta concreta a tutto il sistema economico locale: alberghi, ristoranti, bar, negozi, servizi. È la dimostrazione che un grande evento natalizio, pensato per essere inclusivo, emozionante e capace di parlare a pubblici diversi, può realmente allungare la stagione e generare valore per l’intera comunità. I risultati di questi giorni ci incoraggiano a proseguire con determinazione su questa strada, costruendo un’offerta turistica che non si limiti ai mesi estivi, ma renda Caorle una destinazione attrattiva tutto l’anno. Ciò conferma una visione condivisa e un gioco di squadra che sta dando frutti concreti”.

“Caorle Christmas Time rappresenta un importante elemento nel percorso di destagionalizzazione avviato dalla nostra destinazione turistica”, commenta l’Assessore al Turismo del Comune di Caorle, Mattia Munerotto. “I benefici per la nostra comunità sono importanti, sia per quanto riguarda i nostri operatori economici che per le famiglie dei lavoratori”.

Anna Rita Canone

Movember continua a dicembre: boom di adesioni con le città illuminate di blu

Novembre si è “tinto di blu”: il colore scelto per richiamare l’attenzione sulla salute dell’uomo e sulla necessità di un cambiamento culturale che spinga la popolazione maschile a considerare la prevenzione non come un’eccezione, ma come un’abitudine. All’appello della Fondazione hanno risposto diversi comuni del Veneto, tra cui Padova, Montegrotto Terme, Borgoricco e Castelfranco Veneto, che hanno illuminato di blu i rispettivi municipi, contribuendo a diffondere il messaggio attraverso un gesto simbolico, semplice ma potente.

In seguito al grande successo e alla straordinaria partecipazione registrata nel corso dell’iniziativa lanciata il mese scorso, la Fondazione Foresta annuncia il prolungamento della campagna Movember per l’intero mese di Dicembre. Anche quest’anno il mese dedicato alla salute maschile ha visto una forte risposta da parte della popolazione, delle istituzioni e del territorio, con molte iniziative che hanno superato le aspettative e reso evidente quanto fosse necessario ampliare lo spazio dedicato alla prevenzione della salute maschile.

Quando si parla di prevenzione, i numeri parlano chiaro: secondo indagini recenti, il 65% degli italiani non è mai stato da un urologo o andrologo, e persino tra gli over 50 quasi uno su due non ha mai fatto una visita specialistica; le donne, al contrario, si sottopongono con maggiore regolarità a controlli e screening, pensiamo alla prima visita ginecologica da adolescenti, o a mammografie e PAP-test in età adulta. L’uomo ha sicuramente ancora molto da imparare dalla donna“. sottolinea il professor Carlo Foresta, presidente della Fondazione Foresta ETS.

Gli uomini, più delle donne, tendono a sottovalutare la prevenzione e questo li porta più facilmente a sviluppare patologie anche complesse. Non è un caso se il maschio vive in media 5 anni meno della donna“, prosegue il professor Carlo Foresta. Il tema è noto alla Fondazione, che da anni denuncia l’assenza di un reale percorso di screening maschile paragonabile a quello femminile. La proroga della campagna a dicembre si inserisce quindi in un percorso di crescente attenzione pubblica al tema della salute maschile e permetterà di proseguire le attività di sensibilizzazione, le visite gratuite e le iniziative educative rivolte soprattutto ai più giovani, realizzate con la collaborazione di Calcio Padova.

A Padova, presso l’Aula Nievo del Palazzo Bo, si terrà l’evento “La crisi del maschio: tra mente e corpo”, un incontro pubblico in cui verranno presentati i dati della campagna Movember. L’appuntamento offrirà un’occasione di confronto sul rapporto tra corpo, salute mentale, stili di vita e impatto sociale, affrontando anche i motivi profondi che ancora oggi rendono gli uomini meno inclini a sottoporsi a controlli e visite preventive. “Gli uomini continuano a esporsi di più ai fattori di rischio: fuma il 22% dei maschi contro il 15% delle donne; il consumo di alcol a rischio riguarda il 21% degli uomini e solo il 9% delle donne; nelle età centrali più di un uomo su due è in eccesso di peso, contro meno di una donna su tre” conclude Foresta.

Per tutto dicembre sarà possibile continuare a prenotare gratuitamente una visita andrologica di screening presso la sede della Fondazione Foresta ETS, in via Gattamelata 11 a Padova, telefonando allo 049-851431.

Anna Rita Canone

Side Academy nell’élite mondiale della creatività: i premi The Rookies consacrano la scuola di Verona

Side Academy inaugura una nuova fase della propria storia trasformandosi ufficialmente in Side Academy – Academy of Arts & Innovation, un’evoluzione che fonde arti visive, ricerca digitale e intelligenza artificiale applicata alla creatività. Un cambiamento che amplia la vocazione dell’Accademia, oggi riconosciuta a livello internazionale come centro d’eccellenza tra le scuole creative più innovative del mondo.

Saranno sette i nuovi corsi triennali che inizieranno dal prossimo anno didattico, corsi che coprono tutto il mondo dell’arte e della creatività digitale, con focus sulle produzioni cinematografiche e il fashion, ma anche sui videogame, il digital marketing e i comics. Eccoli: CGI & VFX, Fashion & Costume Design, Videogame Design & Development, Cinematography & Directing, Fine Arts in Digital Production, Content Creation + AI & Digital Marketing e Art, Concept, Illustration & Comics. Un’offerta formativa che supera il modello delle accademie tradizionali e integra discipline artistiche, tecniche e digitali in un ecosistema orientato al futuro.

Un modello unico a livello nazionale, capace di formare giovani che poi riescono immediatamente ad entrare nel mondo del lavoro. Infatti, molti studenti ed ex studenti di Side Academy, già coinvolti in progetti di produzione reale, sono oggi professionisti attivi in studi e aziende come Walt Disney, Marvel, Naughty Dog, Sony Santa Monica e altre realtà globali del cinema, dell’animazione, dei videogame e del design.

A conferma del livello raggiunto, Side Academy ha ottenuto pochi giorni fa risultati straordinari nelle classifiche internazionali The Rookies 2025, posizionandosi tra le prime venti accademie creative al mondo e tra le prime dieci in Europa. Un traguardo accompagnato da riconoscimenti specifici: seconda al mondo in Fashion Design, nona in Visual Effects e undicesima in 3D Animation. L’Accademia è inoltre l’unica in Italia a vantare due studenti finalisti nella categoria Hugo Boss. Di fatto, coi riconoscimenti ottenuti oggi Side Academy è la più ambita accademia italiana: ha infatti vinto anche il premio come miglior scuola nel settore “Visual”, in quello “Creative” e nel “Digital Fashion”. A proposito di moda digitale, si segnala anche il premio di Francesco Messina, studente del 2° Anno della Triennale in CGI & Game, vincitore per la categoria “Digital Fashion”.

Per i non addetti ai lavori, si tratta di premi che hanno il valore di un Oscar. Infatti, The Rookies è una piattaforma on line che raduna circa centomila tra i migliori artisti e studenti dell’industria cinematografica e dei videogame. Ha sede ad Adelaide, in Australia: fondata nel 2016 da Alwyn Hunt e Andrew McDonald, oggi di fatto è l’ente che certifica a livello mondiale le migliori scuole e i migliori studenti che operano nell’animazione per i film e le consolle.

Il suo “Premio Oscar” sono i The Rookies Awards, un contest globale a cui partecipano 568 tra le migliori accademie e università nel segmento dei media creativi, provenienti da 104 nazioni al mondo. I giudici sono 150; per definire il livello, basti pensare che a valutare le opere degli studenti e della didattica delle scuole ci sono professionisti di Walt Disney, Microsoft, Amazon, Sony, Riot Games, WetaFx, Blizzard Entertainment e Industrial Light&Mag.

Questi risultati non sono solo una vittoria per la nostra scuola, ma per l’intero sistema creativo italiano,” sottolinea Stefano Siganakis, CEO di Side Academy. “Verona può diventare la capitale mondiale della creatività, un laboratorio dove le nuove generazioni imparano a immaginare, progettare e innovare con responsabilità e bellezza. Gli Open Day saranno anche l’occasione per esplorare da vicino la struttura dell’Accademia e il suo modello di formazione, unico in Italia: una filiera che connette direttamente la didattica al mondo dell’industria grazie alle partnership con aziende del cinema, della moda, del design e dell’intelligenza artificiale. Ne sono prova le collaborazioni con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la Milano Fashion Week, la Milan Games Week e prestigiosi festival internazionali. Con la sua vista sul futuro e un percorso che unisce tradizione artistica e sperimentazione contemporanea, Side Academy si conferma come una delle istituzioni più avanzate del panorama formativo europeo”.

Anna Rita Canone

Premio Sergio Leone 2025: due riconoscimenti a “C’era una volta a Roma”, romanzo d’esordio di Manuel de Teffé

Il romanzo “C’era una volta a Roma”, esordio nella narrativa del regista e sceneggiatore Manuel de Teffé si è aggiudicato due premi al Premio Sergio Leone – Città di Roma: il Primo Premio nella sezione Narrativa e Scrittura, assegnato dalla Giuria coordinata da Denise Furlan e il Premio Matrice Leone, assegnato dalla Commissione interna di Ipermedia CDE. Durante la serata di premiazione alla libreria Notebook dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, sono intervenuti gli attori Gianni Garko (grande estimatore del romanzo) e Corrado Solari, e i registi e sceneggiatori Romolo Guerrieri ed Ernesto Gastaldi. L’iniziativa, coordinata da Carlo Pepe, presidente di Ipermedia e da Fabrizio De Priamo, direttore artistico del Premio, è pensata e organizzata da Ipermedia CDE, è realizzata il patrocinio della Regione Lazio e dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, e di Sapienza Università di Roma, Confassociazioni e Confassociazioni Spettacolo.

“Ringrazio di cuore tutta la giuria del Premio Sergio Leone – sottolinea de Teffé – per l’attenzione con la quale ha letto le 500 pagine del mio romanzo. Finalmente ha preso il largo e galoppa una pagina mai narrata del costume italiano, quella della Dolce Vita travolta dalla rivoluzione culturale del western all’italiana, di cui mio padre, Anthony Steffen, fu uno dei protagonisti”. “C’era una volta a Roma” ha già vinto quest’anno il Primo Premio Letterario La Ginestra di Firenze, il Bond Street Award a Londra e il Premio Internazionale Donne d’amore dell’Associazione Naschira di Venezia. Tutte le notizie sul libro, presentazioni e novità al link ufficiale: www.ceraunavoltaaroma.net

Il romanzo “C’era una volta a Roma” è ambientato a Roma, nel 1965, nel pieno della Dolce Vita e delle proteste contro la guerra in Vietnam. “Per un Pugno di Dollari” di Sergio Leone ha un successo planetario e lancia un genere esplosivo: il western all’italiana. Il mondo del cinema è in fibrillazione, la pr manager dell’Hotel Hilton cerca di convincere il suo uomo ad abbracciare il nuovo filone. “C’era una volta a Roma” narra le vicende di un aristocratico attore teatrale shakespeariano, un guru di recitazione russa, un regista ebreo di documentari e un anziano imprenditore di grissini con un grande sogno, quello di trasformare il suo manoscritto segreto nel film: “Niente dollari per Django”.

“C’era una volta a Roma” è un romanzo ispirato alla storia familiare e artistica del padre dell’autore, Antonio de Teffé von Hoonholtz, attore romano di origine prussiana che, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, fu protagonista di ventisette film western all’italiana con il nome d’arte di Anthony Steffen, detenendo così il record di più prolifico protagonista del settore. Nel settembre del 2007, durante la retrospettiva organizzata da Quentin Tarantino alla Mostra del Cinema di Venezia sul western all’italiana, Manuel de Teffé presentò al pubblico “Una lunga fila di croci” del regista Sergio Garrone, presente in sala, film dove compare per la prima volta proprio Anthony Steffen sul grande schermo. “Da quel momento – racconta de Teffé – iniziai lentamente a rimettere insieme uno stormo di memorie fantasmagoriche legate alla nascita di questo filone cinematografico. “C’era una volta a Roma” narra di un mondo del quale sono depositario: la Roma del 1965, la rivoluzione dello spaghetti western calata nella Dolce Vita, gli incredibili personaggi orbitanti attorno a quel periodo. Tutto ciò che ho visto, sentito, respirato e intuito sin da bambino, è qui, dentro questo libro. Tutti gli avvenimenti più recenti della mia vita mi indicavano che dovevo iniziare a ricomporre quel mosaico surreale, che dovevo iniziare a svuotare il sacco… E allora, come ammonisce John Ford nel suo inequivocabile ‘Print the legend!’ sul finale di ‘L’uomo che uccise Liberty Valance’, ho deciso di sedermi, scrivere la leggenda e darla alle stampe”.

L’AUTORE

Manuel de Teffé, romano, regista e sceneggiatore, studia Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma e si diploma in Regia cinematografica al M.I.F. di Angelo D’Alessandro. Inizia la carriera al Teatro Eliseo come assistente alla regia di Rossella Falk e Michele Placido, quindi lavora come regista televisivo per Morgan film e Lux Vide. Fonda in seguito Shineout, per la quale scriverà e dirigerà spot, campagne pubblicitarie, documentari e video musicali in tutto il mondo. Negli ultimi anni è stato direttore artistico per il gruppo francese Média-Participations. Attualmente lavora come regista e sceneggiatore a Parigi con SAJE distribution. “C’era una volta a Roma” è il suo primo romanzo.

Per informazioni:

www.ceraunavoltaaroma.net

Anna Rita Canone

Dallo sport alla cittadinanza: Elvanie Nimbona giura fedeltà alla Repubblica

Con l’emozione incisa sul volto, Elvanie Nimbona ha pronunciato la formula solenne: «Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi dello Stato».

Il giuramento, prestato davanti al vicesindaco di Pomigliano d’Arco Domenico Leone e suggellato dalla firma sul documento ufficiale, rappresenta non solo un passaggio amministrativo, ma il compimento di un percorso umano, sociale e civile. Diventare cittadini italiani significa essere parte attiva di una comunità, condividere valori, diritti e doveri, contribuendo ogni giorno alla vita del Paese.

Nata in Burundi nel 1998 e cresciuta in un contesto segnato dalla guerra e dall’instabilità, Elvanie Nimbona è arrivata in Italia nel 2018. Inizialmente attraverso lo sport, ha trovato nel territorio che l’ha accolta uno spazio di integrazione e riscatto. Mezzofondista di talento, ha costruito la propria carriera grazie al sostegno di realtà sportive come il Tuscany Camp, la Caivano Runners e la Carmax Camaldolese, affermandosi a livello nazionale e internazionale.

La cerimonia è stata condivisa con il marito, la figlioletta e una cerchia di amici, simbolo di una rete sociale che negli anni si è consolidata attorno a lei. «Ho ancora qualche difficoltà con la lingua – ha raccontato – ma la affronterò con lo stesso impegno che metto nello sport. Qui mi sono sentita accolta e rispettata. Pomigliano è una città tranquilla, che considero casa. Ogni vittoria futura sarà anche un ringraziamento a questo territorio e a chi mi ha dato fiducia».

Il percorso di Elvanie testimonia il valore dello sport come strumento di inclusione, coesione sociale e partecipazione attiva. Un esempio concreto di come l’impegno individuale, unito al sostegno delle istituzioni e delle comunità locali, possa trasformare una storia di fuga in una storia di appartenenza. Per l’atletica italiana del fondo e del mezzofondo femminile, l’acquisizione della cittadinanza rappresenta anche una prospettiva importante in chiave sportiva.

Ma, al di là dei risultati agonistici, il giuramento di Elvanie Nimbona racconta un’Italia capace di riconoscere il merito, valorizzare il talento e costruire futuro attraverso l’integrazione. Un nuovo capitolo si apre per una donna che ha fatto dello sport e dei valori repubblicani i pilastri del proprio cammino umano e professionale.

Peppe Sacco

La spazzatura soffoca Gaza

DropSite ha effettuato un reportage su un aspetto sottovalutato a Gaza: l’emergenza spazzatura.

Questa è la mia tenda e questa è la discarica di fronte alla quale vivo”, ha detto Amin Sabri a Drop Site. “Non dormiamo, né di notte né di giorno, a causa dell’immondizia. L’odore ci assale costantemente e i nostri bambini sono malati. Soffrono di forti mal di testa. Siamo infestati da germi e insetti“.

Negli ultimi due anni, le infrastrutture civili di Gaza sono state sistematicamente distrutte dall’esercito israeliano, compresi i servizi di gestione dei rifiuti. Enormi cumuli di immondizia si sono accumulati in tutta l’enclave. Mercati un tempo affollati e strade ombreggiate dagli alberi si sono trasformati in infinite montagne di rifiuti, aggravando gravemente la crisi ambientale e sanitaria di Gaza.

Prima della guerra, la raccolta dei rifiuti a Gaza City era coordinata tramite il sito di trasferimento di Yarmouk, situato vicino allo stadio cittadino, e trasportati alla discarica di Johr El-Deek. Con Johr El-Deek inaccessibile – situata a est della “linea gialla” con le forze militari israeliane di occupazione – l’impianto di Yarmouk è stato ora trasformato in un’enorme discarica.

I pochi veicoli per la discarica ancora operativi a Gaza salgono fino alla sommità del sito di Yarmouk e scaricano ogni giorno più rifiuti non trattati. Alcune comunità ricorrono alla combustione dei rifiuti, rilasciando nell’aria fumi tossici. I bambini corrono tra le colline di rifiuti in decomposizione cercando di recuperare ciò che possono.

Siamo stati sfollati dalla città di Beit Lahia, nella Striscia di Gaza settentrionale, e siamo arrivati ​​a Gaza City. Abbiamo scoperto che gli sfollati erano ammassati in ogni angolo della Striscia. Siamo stati costretti a vivere in mezzo ai rifiuti, nella discarica di Yarmouk del comune di Gaza”, continua Sabri. “Pensavamo di stare in un posto sicuro, in un posto decente. Ma siamo stati costretti qui; non c’è nessun altro posto dove andare. Siamo stati costretti a stare in questa discarica, in mezzo ai rifiuti e ai rifiuti… Sto soffrendo a causa di questa discarica. Soffro per i germi, i topi e i cani. Ogni giorno trovo 20 o 30 topi nella mia tenda, proprio dentro. Non ho nemmeno una tenda adatta alla vita umana“.

Sabri ha detto che le recenti tempeste invernali e le inondazioni a Gaza stanno causando ancora più devastazione. “I nostri figli hanno sviluppato malattie; hanno resistito, ma questo odore forte e disgustoso continua a soffiare verso di noi, oltre ogni immaginazione. Quando piove, le acque reflue ci scorrono addosso. Quando piove, tutto questo ci piomba addosso“.

Già prima della guerra, Gaza si trovava ad affrontare gravi problemi di gestione dei rifiuti, con solo tre grandi discariche già operative oltre la loro capacità. Tutte e tre queste discariche rimangono inaccessibili, anche dopo il “cessate il fuoco”, e si trovano in aree ora controllate dall’esercito israeliano. Durante la guerra, sono state utilizzate al loro posto decine di discariche temporanee e sovraffollate in aree densamente popolate. Tra ottobre 2023 e novembre 2025, circa 900.000 tonnellate di rifiuti solidi sono state prodotte e scaricate in discariche temporanee in tutta Gaza, secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP).

Anche la stragrande maggioranza dei veicoli per la raccolta e il trasferimento dei rifiuti a Gaza, già scarsi prima della guerra, è stata distrutta: da 261 prima della guerra a soli 48 oggi, secondo l’UNDP. Il numero di contenitori per i rifiuti è passato da 7.300 a 900, mentre il numero di macchinari per la discarica è passato da 18 a zero. Nonostante l’accordo di cessate il fuoco di due mesi fa, Israele ha impedito l’arrivo di nuove forniture: “L’ingresso di camion per la raccolta dei rifiuti, la raccolta dei rifiuti sanitari e i macchinari e gli strumenti per il trattamento sono ancora sospesi, insieme ad altre forniture essenziali come i pezzi di ricambio per i punti di raccolta e i contenitori per i rifiuti”, ha dichiarato l’UNDP in un rapporto di questo mese.

Il rapporto dell’UNDP ha anche lanciato un allarme preoccupante in merito alle piogge invernali e alle inondazioni che hanno colpito Gaza nelle ultime due settimane. “Con l’avvicinarsi dell’inverno, la situazione presenta nuove sfide. Le piogge e le inondazioni potrebbero diffondere i rifiuti accumulati nelle comunità circostanti e contaminare le fonti d’acqua”, si legge nel rapporto. “I sistemi di drenaggio bloccati e i rifiuti non raccolti aumentano il rischio di malattie trasmesse dall’acqua e ostacolano l’accesso ai rifugi. Senza una raccolta dei rifiuti continua e uno smaltimento sicuro, si prevede che i rischi per la salute pubblica aumenteranno in questa stagione”.

Circa 350.000 tonnellate di rifiuti solidi si sono accumulate nella sola Gaza City, secondo Hosni Mhana, portavoce del Comune di Gaza. “La città di Gaza oggi sta attraversando una serie di gravi crisi, prima fra tutte la crisi causata dall’accumulo di enormi quantità di rifiuti”, ha dichiarato Mhana a Drop Site. “L’occupazione israeliana [ha impedito] alle squadre municipali di raggiungere la discarica principale a est della città, nella zona di Johr El-Deek. Di conseguenza, il comune è stato costretto a stoccare i rifiuti nel centro città, e quindi questi rifiuti accumulati sono diventati una bomba a orologeria piazzata al centro della città”.

Mhana ha sottolineato le crisi causate dall’accumulo di rifiuti solidi. “In primo luogo, come pericolo per l’ambiente e la salute pubblica a causa dell’accelerata diffusione di malattie e delle conseguenti epidemie tra i residenti circostanti. In secondo luogo, in termini di estrema diffusione di insetti, roditori e cattivi odori. Oggi, questi rifiuti minacciano la vita dei residenti e degli sfollati che vivono nelle vicinanze, soprattutto alla luce della crisi idrica, che continua a essere necessaria per la pulizia e la disinfezione”.

L’esercito israeliano ha anche distrutto centinaia di migliaia di metri della rete fognaria di Gaza, insieme a quasi tutti i suoi impianti di pompaggio e trattamento delle acque reflue. “Il bacino idrico di Sheikh Radwan è ora diventato un ambiente fertile per la diffusione di malattie ed epidemie, a causa dell’accumulo di acque reflue e delle loro perdite in questo bacino, che era destinato alla raccolta dell’acqua piovana”, ha detto Mhana.

“Oltre il 95% delle infrastrutture totali di Gaza City è stato distrutto a causa della guerra genocida condotta dall’occupazione israeliana nel corso di due anni interi. Di conseguenza, stiamo parlando di una realtà incredibilmente pericolosa, un collasso quasi totale dei servizi essenziali”, ha aggiunto. “Il comune oggi si trova ad affrontare sfide importanti, prima tra tutte la crisi dell’accumulo di rifiuti nel centro della città”.

Anna Rita Canone

Italia tra i Paesi che buttano più cibo

Lo spreco alimentare domestico resta un problema diffuso in tutta Europa, ma l’Italia si colloca sopra la media dei principali Paesi UE. «Lo spreco medio settimanale pro capite è pari a 555,8 grammi in Italia, contro 512,9 grammi in Germania, 469,6 nei Paesi Bassi, 459,9 in Francia e 446,5 in Spagna» osservano gli analisti di Ener2Crowd, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti ESG, riferendosi ai dati Waste Watcher International, International Center for Social Research ed Eurostat.

Il dato italiano migliora rispetto al 2024, ma il confronto europeo mostra un ritardo strutturale. «Il divario non è solo economico, ma organizzativo e culturale» spiegano da Ener2Crowd, sottolineando come nei Paesi con sprechi più contenuti siano più diffusi strumenti di pianificazione degli acquisti, filiere corte e politiche di recupero.

Il Natale 2025 segna un passo avanti, ma il confronto europeo dimostra che esiste ancora un ampio margine di miglioramento, soprattutto sul fronte domestico.

«Il valore monetario dello spreco annuale italiano —circa 12,55 miliardi di euro— se reindirizzato verso investimenti ESG, finanzierebbe centinaia di progetti rinnovabili, trasformando una perdita economica in rendimento e impatto positivo» concludono gli analisti di Ener2Crowd.

Anna Rita Canone

Presepe vivente specialissimo

I nonni ospiti di Villa Carmelina a San Felice a Cancello si mettono in scena con tutta la loro simpatia e le proprie forze. Sarà un Presepe Vivente Specialissimo, come non lo avete di certo mai visto. Divertimento assicurato” così recita l’invito.

Alessandra Vignati spiega l’evento: “Con l’approvazione della titolare Carmela Minicozzi, sempre pronta a darsi da fare per fare stare bene i suoi ospiti, e la collaborazione del suo valido staff, ho cercato di assecondare l’ incredibile voglia di mettersi in gioco dei nonni e delle nonnine , ospiti della RSA Villa Nonna Carmelina di San Felice a Cancello, dove lavoro come animatrice. E’ nato così un singolarissimo Presepe Vivente che non ha nessuna pretesa, se non quella di scatenare sorrisi: sia da parte degli spettatori, che da quella degli stessi interpreti. Useremo oggettistica semplice, materiali riciclati e parecchia fantasia. E dove ci manca qualcosa ( per es. chi possa fare il bue) risolviamo concentrando l’attenzione del pubblico sull’asinello.

Tutti invitati per due serate diverse.

Anna Rita Canone

Caorle Christmas Time, boom di visitatori

Caorle si conferma una delle mete natalizie più amate del Nord Italia: nei primi giorni del Caorle Christmas Time oltre 100 mila visitatori hanno attraversato il centro storico per incontrare il Grinch, protagonista assoluto di questa edizione. Nel nuovo villaggio “Chinonsò”, ispirato al celebre personaggio di Dr. Seuss, grandi e piccoli hanno potuto immergersi in un mondo rovesciato e ironico, fatto di installazioni, performance teatrali, case colorate e attività dedicate alle famiglie. Un’ambientazione che trasforma le calli in un vero set cinematografico a cielo aperto, animato dai pungenti monologhi del Grinch e dalle sue incursioni tra i “Nonsochì”.

Dopo il successo del debutto, l’attenzione si sposta ora sul nuovo grande evento del calendario: il Weekend in Mongolfiera, in programma sabato 13 e domenica 14 dicembre, dalle 14:30 alle 18:00, sulla spiaggia della Madonnina. Una mongolfiera ancorata permetterà ai partecipanti di sollevarsi in quota per ammirare Caorle da una prospettiva unica: da un lato la chiesetta sul mare e l’Adriatico, dall’altro il campanile cilindrico e il mercatino di Natale illuminato a festa. Un’esperienza spettacolare e suggestiva, pensata per tutte le età.

Il Caorle Christmas Time – organizzato da Confcommercio Portogruaro Bibione Caorle e dal Comune di Caorle, con il supporto della Fondazione Caorle Città dello Sport – prosegue così il suo ricco programma di iniziative artistiche, enogastronomiche e culturali che, per un intero mese, trasformano la città in un villaggio incantato affacciato sull’Adriatico. Una manifestazione che, già nelle passate edizioni, ha registrato il tutto esaurito negli alberghi e un afflusso paragonabile ai mesi estivi, confermandosi come uno degli appuntamenti più attesi delle festività.

«La straordinaria partecipazione registrata in questi primi giorni di Caorle Christmas Time conferma, ancora una volta, quanto il turismo invernale sul nostro litorale abbia un potenziale enorme quando si investe in qualità, creatività e organizzazione», commenta Corrado Sandrin, presidente di Confcommercio Caorle. «Portare oltre centomila persone in città in un solo weekend significa dare una risposta concreta a tutto il sistema economico locale: alberghi, ristoranti, bar, negozi, servizi. È la dimostrazione che un grande evento natalizio, pensato per essere inclusivo, emozionante e capace di parlare a pubblici diversi, può realmente allungare la stagione e generare valore per l’intera comunità. I risultati di questi giorni ci incoraggiano a proseguire con determinazione su questa strada, costruendo un’offerta turistica che non si limiti ai mesi estivi, ma renda Caorle una destinazione attrattiva tutto l’anno. Ciò conferma una visione condivisa e un gioco di squadra che sta dando frutti concreti.»

«Caorle Christmas Time rappresenta un importante elemento nel percorso di destagionalizzazione avviato dalla nostra destinazione turistica”, commenta l’Assessore al Turismo del Comune di Caorle, Mattia Munerotto. “I benefici per la nostra comunità sono importanti, sia per quanto riguarda i nostri operatori economici che per le famiglie dei lavoratori. Voglio ringraziare tutti gli operatori di polizia locale, lo staff della sicurezza messo a disposizione degli organizzatori e tutti coloro i quali si sono impegnati al massimo per garantire il buon esito della rassegna, contemperando le esigenze dei residenti”.

IL PROGRAMMA DELLE FESTIVITÀ A CAORLE FINO  6 GENNAIO 2026

Il calendario natalizio di Caorle ha preso il via sabato 6 dicembre, giornata inaugurale con l’apertura del Museo Nazionale di Archeologia del Mare, visitabile quasi quotidianamente per tutto il periodo delle festività. Nel pomeriggio, dalle 14 alle 18, si aprono tre presenze “fisse” del 

Il fine settimana del 13 e 14 dicembre introduce la prima vera novità del programma: il Weekend in mongolfiera sulla spiaggia della Madonnina, attivo in entrambe le date dalle 13 alle 16. Le attrazioni pomeridiane restano aperte.

Le giornate del 20 e 21 dicembre confermano l’impostazione tradizionale, ma la domenica porta due momenti speciali: alle 16.30 iniziano le “Letturechì” e alle 17 si tiene il One Voice & Friends Concert con Tobia Lanaro e Alice Risolino in piazza Matteotti.

Da lunedì 22 dicembre, oltre agli appuntamenti pomeridiani, arriva Moreno Corà con le sue “Storie Pasticciate” (ore 16.30).

La vigilia del 23 dicembre è particolarmente ricca: l’arrivo di Babbo Natale dalle 14.30 alle 17.30, due repliche dello spettacolo “A Christmas Carol” di Enrico Vanzella (15.00 e 16.30) e, in serata, alle 21, il concerto “A Child is Born – The Sound of Christmas” al PalaExpomar.

Il 24 dicembre, Babbo Natale torna ad accogliere le letterine dei bambini dalle 14.30 alle 17.30, mentre il 25 dicembre il programma rimane orientato ai tre poli principali del villaggio. Il 26 dicembre vede un’agenda più intensa: il Bubble Show di Elga Fun Lab, le Storie Pasticciate alle 16.30 e il live “Xmas Song” di Maria Dal Rovere alle 17 in piazza Matteotti.

Il week-end del 27 e 28 dicembre mantiene le attrazioni costanti, ma la domenica si distingue con il doppio arrivo del Conte VonTok (14.30 e 16.00) e con l’atteso ingresso dei Krampus alle 17 nel centro storico. Gli ultimi giorni dell’anno – 29, 30 e 31 dicembre – restano dedicati alle atmosfere del villaggio, senza eventi straordinari.

Il nuovo anno si apre il 1° gennaio con il ritorno delle bolle di Elga Fun Lab al villaggio dalle 14.00, mentre il 2 gennaio mantiene l’impianto tradizionale. Il 3 gennaio le performance di Elga Fun Lab aprono nuovamente il pomeriggio alle 14, seguite dalle consuete attività. Il 4 gennaio torna il doppio appuntamento con il Conte VonTok (14.30 e 16.00), mentre il 5 gennaio, vigilia dell’Epifania, i Nonsochì accolgono la Befana alle 15. La chiusura ufficiale, 6 gennaio, propone ancora le attrazioni principali dalle 14 alle 18 e, alle 16, il concerto live dei Caramel in piazza Matteotti con a seguire lo spettacolo pirotecnico alle ore 19 che chiederà il mese di festeggiamenti natalizi.

Anna Rita Canone

Dal Digital Fashion all’AI, Side Academy presenta le nuove triennali

Side Academy inaugura una nuova fase della propria storia trasformandosi ufficialmente in Side Academy – Academy of Arts & Innovation, un’evoluzione che fonde arti visive, ricerca digitale e intelligenza artificiale applicata alla creatività. Un cambiamento che amplia la vocazione dell’Accademia, oggi riconosciuta a livello internazionale come centro d’eccellenza tra le scuole creative più innovative del mondo. Saranno sette i nuovi corsi triennali che inizieranno dal prossimo anno didattico, corsi che coprono tutto il mondo dell’arte e della creatività digitale, con focus sulle produzioni cinematografiche e il fashion, ma anche sui videogame, il digital marketing e i comics.

Per accompagnare studenti e famiglie alla scoperta dei nuovi percorsi formativi, l’Accademia ha deciso di aprire le porte della propria sede di Stradone Porta Palio 86, a Verona, sabato 13 dicembre dalle ore 14.30. L’attenzione degli studenti è altissima, sono centinaia quelli che hanno chiesto di partecipare agli open day in presenza, tanto che hanno imposto al corpo docente di organizzare un evento persino on line.

Durante gli incontri verranno presentati i sette corsi triennali 2025–2028: CGI & VFX, Fashion & Costume Design, Videogame Design & Development, Cinematography & Directing, Fine Arts in Digital Production, Content Creation + AI & Digital Marketing e Art, Concept, Illustration & Comics. Un’offerta formativa che supera il modello delle accademie tradizionali e integra discipline artistiche, tecniche e digitali in un ecosistema orientato al futuro.

Un modello unico a livello nazionale, capace di formare giovani che poi riescono immediatamente ad entrare nel mondo del lavoro. Infatti, molti studenti ed ex studenti di Side Academy, già coinvolti in progetti di produzione reale, sono oggi professionisti attivi in studi e aziende come Walt Disney, Marvel, Naughty Dog, Sony Santa Monica e altre realtà globali del cinema, dell’animazione, dei videogame e del design.

A conferma del livello raggiunto, Side Academy ha ottenuto pochi giorni fa risultati straordinari nelle classifiche internazionali The Rookies 2025, posizionandosi tra le prime venti accademie creative al mondo e tra le prime dieci in Europa. Un traguardo accompagnato da riconoscimenti specifici: seconda al mondo in Fashion Design, nona in Visual Effects e undicesima in 3D Animation. L’Accademia è inoltre l’unica in Italia a vantare due studenti finalisti nella categoria Hugo Boss. Di fatto, coi riconoscimenti ottenuti oggi Side Academy è la più ambita accademia italiana: ha infatti vinto anche il premio come miglior scuola nel settore “Visual”, in quello “Creative” e nel “Digital Fashion”. A proposito di moda digitale, si segnala anche il premio di Francesco Messina, studente del 2° Anno della Triennale in CGI & Game, vincitore per la categoria “Digital Fashion”.

Per i non addetti ai lavori, si tratta di premi che hanno il valore di un Oscar. Infatti, The Rookies è una piattaforma on line che raduna circa centomila tra i migliori artisti e studenti dell’industria cinematografica e dei videogame. Ha sede ad Adelaide, in Australia: fondata nel 2016 da Alwyn Hunt e Andrew McDonald, oggi di fatto è l’ente che certifica a livello mondiale le migliori scuole e i migliori studenti che operano nell’animazione per i film e le consolle.

Il suo “Premio Oscar” sono i The Rookies Awards, un contest globale a cui partecipano 568 tra le migliori accademie e università nel segmento dei media creativi, provenienti da 104 nazioni al mondo. I giudici sono 150; per definire il livello, basti pensare che a valutare le opere degli studenti e della didattica delle scuole ci sono professionisti di Walt Disney, Microsoft, Amazon, Sony, Riot Games, WetaFx, Blizzard Entertainment e Industrial Light&Mag.

Questi risultati non sono solo una vittoria per la nostra scuola, ma per l’intero sistema creativo italiano,” sottolinea Stefano Siganakis, CEO di Side Academy. “Verona può diventare la capitale mondiale della creatività, un laboratorio dove le nuove generazioni imparano a immaginare, progettare e innovare con responsabilità e bellezza. Gli Open Day saranno anche l’occasione per esplorare da vicino la struttura dell’Accademia e il suo modello di formazione, unico in Italia: una filiera che connette direttamente la didattica al mondo dell’industria grazie alle partnership con aziende del cinema, della moda, del design e dell’intelligenza artificiale. Ne sono prova le collaborazioni con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la Milano Fashion Week, la Milan Games Week e prestigiosi festival internazionali. Con la sua vista sul futuro e un percorso che unisce tradizione artistica e sperimentazione contemporanea, Side Academy si conferma come una delle istituzioni più avanzate del panorama formativo europeo”.

Anna Rita Canone

Bollettino palestinese

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Si prevede che oggi Gaza sarà colpita da tempeste invernali.

La malnutrizione infantile a Gaza rimane a livelli critici.

Solo un terzo dei bambini di Gaza è iscritto a scuola.

Israele rimane il principale responsabile di omicidi di giornalisti nel 2025 per il terzo anno consecutivo.

Più di 100 palestinesi sono stati arrestati mercoledì in un raid su larga scala in Cisgiordania.

Questi i titoli di Drop Site Daily. Le notizie sono parimenti drammatiche: il Ministero della Salute di Gaza parla di dati allarmanti. Nelle ultime 24 ore, i corpi di tre palestinesi, tra cui uno recuperato dalle macerie, sono arrivati ​​in ospedale, mentre cinque palestinesi sono rimasti feriti. Il bilancio totale registrato dal 7 ottobre 2023 è ora di 70.369 morti, con 171.069 feriti.

Dall’11 ottobre, il primo giorno completo del cessate il fuoco, Israele ha ucciso almeno 379 palestinesi a Gaza e ne ha feriti 992, mentre 627 corpi sono stati recuperati da sotto le macerie, secondo il Ministero della Salute.

La malnutrizione infantile rimane a livelli critici, afferma l’UNICEF: nonostante un cessate il fuoco annunciato due mesi fa, la malnutrizione infantile a Gaza rimane a livelli critici. L’UNICEF ha riferito che 9.300 bambini sono stati ricoverati in ospedale per malnutrizione acuta grave a ottobre, insieme a 8.300 donne incinte e in allattamento malnutrite. La portavoce dell’UNICEF, Tess Ingram, avverte che gli effetti dureranno per anni e che nei prossimi mesi si prevede un aumento dei neonati sottopeso.

L’organizzazione Save the Children ha chiesto a Israele di consentire l’ingresso a Gaza di tende, indumenti invernali e coperte per contribuire a proteggere le famiglie dalla tempesta. Nel frattempo, il conduttore del canale israeliano Canale 14, Shimon Riklin, ha scatenato l’indignazione dopo aver celebrato la tempesta in diretta: il meteorologo ha affermato che la tempesta avrebbe “annegato Gaza”, e Riklin ha risposto di essere “felice” di sentirselo dire.

Il meteo peggiora la situazione: secondo il Dipartimento Meteorologico Palestinese, da ieri 10 dicembre 2025 si prevedono tre giorni di tempeste invernali che colpiranno Gaza, con inondazioni improvvise, forti venti e grandine. Il sindaco di Gaza City ha dichiarato ad Al Jazeera che diverse strade sono già state interrotte e le tende allagate, alcune completamente sommerse. Sono previste velocità del vento di 50 chilometri orari, accompagnate da un calo delle temperature e da piogge intense. Secondo le Nazioni Unite, oltre 760 insediamenti di sfollati, che ospitano 850.000 persone, sono a rischio imminente di inondazioni.

La scuola:

Solo un terzo dei bambini di Gaza è iscritto a scuola: le agenzie delle Nazioni Unite affermano che quest’anno 390 aule temporanee ospitano quasi 221.000 studenti a Gaza, ovvero circa 567 bambini per spazio di apprendimento. Solo poco più di un terzo della popolazione in età scolare di Gaza è iscritto per l’anno scolastico 2025-2026, il che evidenzia la grave perdita di accesso all’istruzione nell’enclave dopo due anni di distruzione da parte di Stati Uniti e Israele.

Cisgiordania e Israele

Oltre 100 palestinesi detenuti in Cisgiordania: più di 100 palestinesi sono stati arrestati mercoledì in un’ondata di raid militari israeliani nella Cisgiordania occupata, secondo l’Ufficio Stampa dei Prigionieri Palestinesi. Tra le aree più colpite c’è Nablus, dove circa 30 palestinesi sono stati arrestati e interrogati prima che alcuni venissero rilasciati. Molti degli arrestati erano stati precedentemente incarcerati.

La violenza continua:

Un giovane palestinese muore sotto custodia israeliana: il ventunenne Abdul Rahman al-Sabateen è stato arrestato dai soldati israeliani a fine giugno e la sua morte, avvenuta ieri sera sotto custodia israeliana, è stata confermata dall’Autorità Nazionale Palestinese (ANP). Il giovane, originario della città di Husan, vicino a Betlemme, nella Cisgiordania occupata, è morto presso il Centro Medico Shaare Zedek di Gerusalemme, ha dichiarato l’ANP in un comunicato.

Anna Rita Canone

Jesolo capitale mondiale del karate: oltre 10.000 presenze

La Karate1 Youth League e la Venice Cup 2025 hanno confermato Jesolo come una delle capitali mondiali del karate, un ruolo consolidato negli anni grazie a una macchina organizzativa capace di accogliere, generare valore e promuovere una visione moderna e inclusiva dello sport. L’edizione di quest’anno ha portato sul territorio oltre 10 mila persone, un flusso che ha riempito hotel, ristoranti e attività ricettive per quattro giorni consecutivi, generando un indotto di milioni di euro per il turismo e l’economia locale. Numeri che raccontano un successo pieno, costruito attorno a una manifestazione che ha raggiunto il massimo della capienza possibile, a dimostrazione di un’attrattività in costante crescita.

Sono 3.336 gli atleti iscritti all’edizione 2025, provenienti da 83 nazioni. Considerati i quattro giorni di evento, non era possibile ospitarne di più: le richieste sarebbero state almeno il doppio. Tra le delegazioni più numerose spiccano Italia con 577 atleti, Ucraina con 221, Germania con 181, Croazia con 151 e Inghilterra con 118. Quest’anno le categorie in gara sono state 45, per un totale di 135 medaglie: numeri che confermano la Youth League come uno degli appuntamenti più selettivi e internazionali al mondo. 

Sul fronte dei risultati sportivi a livello nazionale, l’Ucraina vince la competizione grazie ai suoi atleti e porta a casa 19 medaglie delle quali 7 d’oro. L’Italia si è classificata al secondo posto, medaglia di bronzo per il Portogallo. Il Giappone è quinto ma va evidenziato che con 5 atleti ha vinto ben 3 medaglie. Sorprendente l’impresa dell’atleta giapponese Yatoji Takamasa che vince in entrambe le specialità kata cadetti e 63 kg kumite. Le nazioni andate a podio sono state 45.

«Il bilancio di questa edizione è straordinario, e ancora una volta Jesolo dimostra di essere un punto di riferimento mondiale per il karate giovanile», dichiara Vladi Vardiero, presidente del Comitato Regionale Veneto FIJLKAM. «Abbiamo accolto oltre 10 mila persone sul territorio, con un indotto di milioni di euro e strutture ricettive completamente esaurite, segno di un evento che genera valore non solo sportivo ma anche economico e sociale. Le 83 nazioni presenti rappresentano un patrimonio unico: tra queste spiccano i 221 atleti ucraini, un movimento che continua a emozionare per resilienza e qualità tecnica. La crescita internazionale è il cuore della Youth League, che ogni anno si arricchisce di delegazioni storiche e nuove, come Trinidad & Tobago. Questo appuntamento è un modello di inclusione, sostenibilità e visione: dal parakarate alle iniziative digitali che raccontano gli atleti fuori dal tatami. Guardiamo già al 2026, dal 10 al 13 dicembre, con lo stesso entusiasmo e la stessa passione.»

Il programma 2025, organizzato da Multisport Veneto con il supporto della FIJLKAM e dell’ASI, si è articolato peraltro in un calendario di alto profilo tecnico e valoriale. Mercoledì 3 dicembre si è aperto con la Venice Cup e la prestigiosa Parakarate Cup, dove atleti con disabilità visiva, motoria e sindrome di Down hanno condiviso il tatami con gli agonisti senior della XXXI edizione della Venice Cup. L’ingresso gratuito è stato un messaggio simbolico e potente: lo sport come spazio comune, in cui competere significa anche educare e includere.

Da giovedì 4 a domenica 7 dicembre, invece, il Pala Turismo è stato il cuore della Karate1 Youth League Venice, l’ultima tappa del circuito giovanile internazionale e una delle più attese dell’intera stagione. Il pubblico ha assistito a incontri di altissimo livello, in cui giovani talenti da tutto il mondo hanno portato in gara disciplina, energia, rispetto ed equilibrio.

La manifestazione ha confermato anche il proprio impegno verso la sostenibilità ambientale: il Pala Turismo è stato attrezzato con erogatori d’acqua, sei isole ecologiche e quindici colonnine per il riciclo dei mozziconi, realizzate con Human Maple nell’ambito della campagna “Riccicami”. Un gesto concreto che unisce sport e cura dell’ambiente in un’unica visione.

Spazio anche all’empowerment femminile, grazie alla performance “Luchadoras” dell’artista Elena Ketra, che ha portato sul tatami la storia, la forza e la resilienza delle lottatrici messicane, unendo linguaggi artistici e autodifesa.

Accanto al tatami, il format digitale ha dato voce agli atleti attraverso video e contenuti social, permettendo loro di raccontare cosa rappresenti il karate nella loro vita. Il risultato è stato un racconto corale, autentico, capace di avvicinare soprattutto i più giovani ai valori profondi di questa disciplina.

Sotto la guida del Maestro Vladi Vardiero, Jesolo si conferma un riferimento mondiale per il karate giovanile. E l’annuncio già ufficiale delle nuove date 2026 – dal 10 al 13 dicembre – segna la volontà di proseguire su una strada fatta di qualità, visione e crescita continua.

Anna Rita Canone

“Dignitas Curae”: Scienza e fede assieme per sconfiggere le malattie dei poveri e bisognosi

Mentre il Giubileo volge al termine, emerge un dato che preoccupa istituzioni, clinici e operatori sociali: una parte significativa delle persone più fragili non riesce a intercettare infezioni e patologie di varia natura. Senza diagnosi adeguate, non vi è assistenza, presa in carico e, pur in presenza di trattamenti estremamente efficaci, le opportune terapie non vengono somministrate.

LE PRIORITÀ DOPO IL GIUBILEO – Tra persone senza fissa dimora, con dipendenze, migranti, detenuti e cittadini in condizioni di grave marginalità, HIV, epatiti virali, tubercolosi e malattie cardiovascolari rimangono spesso non diagnosticate, per poi presentarsi in fase avanzata. Una situazione che potrebbe essere evitata con screening gratuiti, test rapidi e percorsi di prevenzione facilmente accessibili, portati nei luoghi dove queste persone vivono. A partire da questo allarme, ispirato dalla IX Giornata Mondiale dei Poveri dello scorso 16 novembre, ha preso forma il convegno istituzionale “Dignitas Curae: per un nuovo Umanesimo nella Ricerca. Il volto della cura per la sanità del futuro”, organizzato da Aristea International presso l’Università Guglielmo Marconi di Roma con il contributo non condizionante di Gilead Sciences.

TRASFORMARE LE BUONE PRATICHE IN POLITICHE STRUTTURALI – La fotografia emersa dall’anno giubilare e dal confronto tra medici, istituzioni e realtà sociali è chiara: la prevenzione salva la vita solo se riesce a raggiungere chi oggi è invisibile ai servizi. Per questo, i partecipanti alla Giornata concordano sulla necessità di trasformare in linee strutturali le esperienze maturate in questi mesi. Le priorità indicate riguardano l’ampliamento degli screening territoriali per HIV, epatiti, TBC e patologie cardiovascolari; il potenziamento di ambulatori solidali e interventi mobili; il rafforzamento della cooperazione tra SSN, volontariato e terzo settore; un maggiore impegno per superare stigma e barriere culturali.

HIV ED EPATITI: TERAPIE EFFICACI, MA DIAGNOSI TROPPO TARDIVE – Durante l’incontro è stato ribadito come la scienza abbia ormai messo a disposizione strumenti molto potenti: antivirali ad azione diretta capaci di eradicare l’epatite C in poche settimane, terapie in grado di controllare l’epatite B e l’epatite Delta, trattamenti antiretrovirali che, se avviati per tempo, possono cronicizzare l’infezione da HIV, azzerare la trasmissibilità del virus (U=U) e garantire una qualità di vita soddisfacente.

Oggi disponiamo di trattamenti capaci di guarire l’epatite C, controllare efficacemente le epatiti B e Delta, mentre possiamo trasformare l’HIV in una condizione cronica non trasmissibile – ha sottolineato il Prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT e membro del Consiglio Superiore di Sanità – Eppure continuiamo a riscontrare diagnosi tardive, con numerose difficoltà a far emergere il sommerso di queste infezioni che possono rimanere a lungo latenti prima di manifestare gli effetti più nefasti. Le epatiti virali possono condurre a cirrosi ed epatocarcinoma; l’HIV può evolvere in AIDS, indebolendo progressivamente il sistema immunitario, fino a rendere l’organismo più vulnerabile a infezioni e tumori. Il problema è dunque raggiungere chi non arriva ai servizi: servono screening gratuiti e diffusi”.

LE “DOMENICHE DEL CUORE”: QUANDO LA PREVENZIONE SI FA SUL TERRITORIO – Le “Domeniche del Cuore”, iniziativa della Fondazione Dignitas Curae, rappresentano un modello concreto di medicina “di prossimità”: cardiologi e volontari portano competenze e apparecchiature nei luoghi della marginalità.

Ogni volta intercettiamo persone con patologie cardiache gravi che ignoravano di averle – ha spiegato il Prof. Massimo Massetti, Direttore Area Cardiovascolare e Cardiochirurgia, Fondazione IRCCS Policlinico A. Gemelli, Roma – Povertà e isolamento impediscono anche solo di farsi visitare. Per questo continuiamo a scendere in strada: nel 2026 aumenteremo le tappe, a Roma e in altre città. Il nostro obiettivo è quello di umanizzare le cure. Il progetto, infatti, mira a porre il paziente al centro e i medici intorno”. Proprio per il prossimo anno, ai cardiologi si uniranno anche i medici di medicina generale con la SIMG che ha aderito al progetto e gli infettivologi della SIMIT.

LA CURA COME MOMENTO CHE RESTITUISCE DIGNITÀ – Il riferimento al Manifesto per la Dignitas Curae, già firmato da Papa Francesco, dal Presidente Mattarella e da autorevoli rappresentanti del mondo sanitario a partire dal Ministro Orazio Schillaci, ha offerto una chiave di lettura più ampia.

La cura non è solo trattamento: è relazione, accoglienza, presa in carico – ha ricordato Prof. Mons. Mauro Cozzoli, Professore Emerito Teologia Morale, Pontificia Università Lateranense e anima del progetto – Una medicina frammentata rischia di vedere la malattia e non il malato. La dignità della persona comporta la dignità della cura, soprattutto nelle situazioni di fragilità. Di qui – come si esprime il Manifesto – l’esigenza di una ri-umanizzazione della medicina, volta a ritrovare il carattere umano che le è proprio, ponendo al centro dei percorsi di cura la persona, in un approccio olistico che polarizzi l’attenzione sulla totalità inscindibile delle componenti fisica, emotiva, spirituale e sociale. Una medicina empatica, che rimuove distanze e divari medico-malato e valorizza le relazioni che sono tempo di cura anch’esse”.

IL RUOLO DELLA MEDICINA GENERALE SUL TERRITORIO – In questo progetto, la Medicina Generale si è confermata in prima linea nell’intercettare chi vive fuori dai percorsi istituzionali e nel collaborare a future iniziative. “Noi medici di famiglia siamo stati più volte in piazza San Pietro, abbiamo girato con i camper, ci siamo recati negli ambulatori solidali: il nostro compito è sempre quello di stare vicino a chi non ha voce – ha spiegato Loris Pagano, Referente SIMG per il Sociale – Abbiamo sempre cercato di ampliare gli screening per patologie infettive come HIV e HCV e per malattie croniche. La prevenzione e la rete tra istituzioni e volontariato rappresentano i punti di riferimento: le esperienze di numerose realtà dell’associazionismo cattolico e del volontariato in generale a cui la SIMG ha preso parte negli anni mostrano che si può fare molto di più”.

IL RUOLO DEL PRIVATO: EQUITÀ, ATTENZIONE AI FRAGILI, SOSTEGNO A SCREENING E DIAGNOSI PRECOCI – “Rendere accessibili test rapidi, anonimi e gratuiti è essenziale in modo che coloro che hanno in corso l’infezione vengano avviati al più presto a  terapie altamente efficaci – ha dichiarato Frederico da Silva, General Manager & VP Gilead Sciences Italia– Sappiamo che la scienza da sola non basta: occorre costruire sinergie tra ospedali, territorio e realtà sociali che incontrano ogni giorno le persone più vulnerabili. Per questo sosteniamo iniziative che portano la diagnosi dove altrimenti non arriverebbe, contribuendo a ridurre le disuguaglianze e a migliorare i percorsi di cura e la presa in carico dei pazienti più svantaggiati”.

SCIENZA E FEDE ASSIEME CON I DECISORI POLITICI – Il convegno istituzionale “Dignitas Curae: per un nuovo Umanesimo nella Ricerca. Il volto della cura per la sanità del futuro” si è aperto con un’analisi del concetto di “Dignitas curae” del Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente CEI, di Prof. Mons. Mauro Cozzoli, di Maria Rosaria Campitiello, Capo del Dipartimento della Prevenzione, della Ricerca e delle Emergenze Sanitarie, Ministero della Salute.

Il ruolo delle istituzioni è stato affrontato dai Senatori Maurizio GasparriElisa PirroOrfeo Mazzella, e dai Deputati Mauro BerrutoFrancesco CiancittoGian Antonio GirelliSimona LoizzoIlenia Malavasi, con i contributi di Raffaella Bucciardini, Direttore Centro Nazionale per la Salute Globale, ISS; dell’Avv. Laila Perciballi, Garante per i Diritti delle Persone Anziane di Roma Capitale; della Prof.ssa Paola Binetti, Presidente Comitato Scientifico Medicina e Frontiere. Nella sessione scientifica sono intervenuti il Prof. Massimo Andreoni; il Prof. Giovambattista Desideri, Direttore UOC Geriatria Policlinico Umberto I, Roma; il Prof. Evaristo Ettorre, Direttore Unità valutazione Geriatrica Policlinico Umberto I; il Prof. Massimo MassettiLoris Pagano; il Prof. Massimo Robiony, Stati Generali della Cura, Professore Ordinario di Chirurgia Maxillo Facciale, Università Udine.

Il ruolo delle associazioni e della società civile è stato affrontato con i contributi di Michelangelo Bartolo, direttore della Global Health Telemedicine; Maria Stella Giorlandino, Presidente Confapi Lazio; Mario Guerra, Pedagogista e responsabile progetto di “portierato sociale del Terzo Municipio Roma” della Caritas. A moderare Daniel Della Seta, giornalista scientifico.

Anna Rita Canone

Capodanno 2026, boom di viaggi per single

Con la fine del 2025 alle porte, gli italiani confermano una tendenza sempre più marcata: il Capodanno è il momento ideale per partire, cambiare aria e celebrare il nuovo anno lontano dalla routine. E, pur partendo da soli, rispetto al passato, cresce anche la voglia di non viaggiare da soli. A metterlo in evidenza è Vamonos-Vacanze.itil tour operator specializzato in viaggi per single.

«La domanda per i viaggi di Capodanno è in aumento a doppia cifra rispetto allo scorso anno. Le prenotazioni procedono a ritmo sostenuto e molte delle nostre proposte sul lungo raggio sono ormai prossime al tutto esaurito» sottolinea il tour operator.

Secondo i dati dell’European Travel Commission e del WTTC, il turismo invernale verso mete tropicali è infatti cresciuto del +18% rispetto al 2023,il fenomeno dei viaggi in solitaria è aumentato del +27% negli ultimi due anni e il 54% dei viaggiatori europei considera il Capodanno “il momento migliore per un viaggio rigenerante”.

Perché sono soprattutto i single a scegliere di partire a Capodanno? «Il viaggio è il momento perfetto per uscire dalla comfort zone, ricaricarsi e creare nuove amicizie in un ambiente informale e pieno di good vibes» spiegano da Vamonos-Vacanze.it.

La formula piace perché non c’è stress organizzativo (è tutto incluso), si viaggia con coetanei divisi per fasce d’età, si vive un Capodanno diverso, tra spiagge tropicali, crociere, capitali illuminate e resort sulla neve. E soprattutto: si parte da soli ma non si rimane soli.

Ecco le 13 proposte “top” di Vamonos-Vacanze.it, con group leader, volo incluso e gruppi omogenei per età.

🌴 BRASILE

🎆 Capodanno in Brasile – Rio de Janeiro: tra samba, fuochi e mare!

📅 Partenza: 26 dicembre – 8 notti – Età 30-55
💶 3.499€

🇦🇪 + 🇲🇾 EMIRATI ARABI & MALESIA

Capodanno – Dubai e Tour della Malesia: tra natura e modernità

📅 Partenza: 26 dicembre – 11 notti – Età 30-55
💶 4.299€

🏝 CAPO VERDE (Singola Gratis)

Capodanno a Capo Verde: sole, oceano e libertà

📅 Partenza: 27 dicembre – 7 notti – Età 30-50
💶 2.899€

🌊 MALDIVE

Capodanno alle Maldive: spiagge da sogno e acque cristalline

📅 Partenza: 27 dicembre – 7 notti – Età 30-55
💶 4.499€

⛷ VALLE D’AOSTA – Pila

❄️ Capodanno sulla neve: emozioni ad alta quota – Resort sulle piste

📅 Partenza: 28 dicembre – 7 notti – Età 30-55
💶 1.299€

🌴 REPUBBLICA DOMINICANA – Bayahibe

Capodanno a Santo Domingo: il paradiso dei Caraibi

📅 Partenza: 28 dicembre – 7 notti – Età 35-55
💶 3.699€

🐠 EGITTO – Sharm el Sheikh

Capodanno a Sharm: la perla del Mar Rosso

📅 Partenza: 29 dicembre – 7 notti – Età 30-55
💶 1.899€

🚢 CARAIBI & ANTILLE – Crociera Costa

Capodanno in Crociera – Caraibi, Antille e Guadalupa

📅 Partenza: 29 dicembre – 7 notti – Età 30-50
💶 3.599€

🏺 EGITTO – Nilo + Cairo

🐫 Capodanno in Crociera sul Nilo + Il Cairo

📅 Partenza: 29 dicembre – 7 notti – Età 30-55
💶 3.199€

🏙 EMIRATI ARABI – Dubai & Abu Dhabi

Capodanno tra grattacieli, dune e avanguardia

📅 Partenza: 29 dicembre – 6 notti – Età 30-50
💶 (prezzo in aggiornamento)

🕌 TURCHIA – Istanbul

Capodanno a Istanbul: una metropoli sospesa tra passato e presente

📅 Partenza: 30 dicembre – 3 notti – Età 30-50
💶 999€

🍾 SALENTO

Capodanno in Masseria Pugliese

📅 Partenza: 30 dicembre – 3 notti – Età 30-50
💶 499€

🏰 UMBRIA – Borgo con Castello in esclusiva

Capodanno in Umbria: un borgo fiabesco nel cuore verde d’Italia

📅 Partenza: 30 dicembre – 3 notti – Età 30-55
💶 599€

I trend: voglia di evasione e ricerca di connessioni autentiche. Gli italiani desiderano:

  • più mete calde (+21% verso destinazioni tropicali),
  • più viaggi di gruppo (+33% sui pacchetti social travel),
  • più esperienze autentiche e relazionali (60% delle preferenze).

«Abbiamo costruito viaggi che uniscono relax, avventura, eventi esclusivi e nuove amicizie. Offriamo mete esclusive con il vantaggio del volo incluso e della presenza di un group leader, così ogni viaggiatore può sentirsi parte del gruppo sin dal primo giorno» conclude Vamonos-Vacanze.it.

Anna Rita Canone

Aton ottiene la certificazione per la parità di genere

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Il futuro del tech è inclusivo, multiculturale e genderless. A Treviso Aton ha superato con successo, già al primo esame, l’audit per la certificazione per la Parità di Genere, confermando con numeri, storie e scelte concrete che l’innovazione non può prescindere dall’inclusione.

La tech company veneta, punto di riferimento nello sviluppo di soluzioni digitali per il retail e l’industria, ha ottenuto la certificazione rilasciata dall’ente Rina,un traguardo che testimonia l’impegno concreto per un tech equo e inclusivo.

La certificazione copre tutte le aree fondamentali indicate dalle linee guida nazionali: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione, equità salariale, genitorialità e conciliazione vita-lavoro. L’audit ha valorizzato non solo le policy aziendali, ma anche le pratiche già consolidate che distinguono Aton come modello virtuoso nel settore tecnologico.

“Questa certificazione – dichiara Giorgio De Nardi, CEO di Aton – non è un punto d’arrivo, ma una tappa fondamentale del nostro percorso. Crediamo che la tecnologia debba essere uno strumento di inclusione e che solo garantendo pari opportunità  possiamo generare innovazione sostenibile. La parità di genere non è uno slogan: è una responsabilità che ci impegniamo a tradurre ogni giorno in azioni concrete, a beneficio delle persone e dei clienti. Abbiamo scelto di intraprendere il percorso di certificazione per la parità di genere perché crediamo, con convinzione, che un ambiente inclusivo, capace di riconoscere e valorizzare le diversità, sia un ambiente che genera valore. Valore per le persone, per i team, per l’intera organizzazione”.

I numeri parlano da soli: il 50% della popolazione aziendale è composta da donne, una percentuale significativamente superiore alla media del settore ICT. Il gender pay gap medio è inferiore al 5% e sempre motivato da fattori oggettivi, mentre il numero di donne responsabili di team è ben oltre la media del comparto. Negli ultimi dodici mesi sono state dedicate oltre 150 ore di formazione su temi legati a diversity, equity & inclusion. 

Tra le iniziative più apprezzate dai valutatori: i processi di selezione inclusivi e meritocratici – come quelli dell’ .atonAcademy – e il sistema premiale legato alla performance e al miglioramento continuo, in linea con la metodologia OKR (Objective and Key Results), in cui ogni team misura in autonomia e con responsabilità i propri risultati. A questo si aggiungono strumenti concreti di conciliazione vita-lavoro: dall’accordo sindacale per il Service Desk con misure agevolate per i neo genitori, alla massima flessibilità oraria, fino agli accordi di smart working che garantiscono libertà di gestione e autonomia. 

In linea con l’impegno aziendale per il benessere delle persone, l’azienda introduce un pacchetto di agevolazioni riservate ai genitori del team Service Desk,  con figli di età inferiore ai 3 anni. In particolare, i turni potranno essere programmati esclusivamente all’interno della fascia oraria compresa tra le ore 8:00 e le ore 20:00. Inoltre, ai collaboratori e collaboratrice può essere richiesto di lavorare nelle giornate di sabato, domenica e festivi per un massimo di 24 giornate all’anno, con una media di 2 giornate al mese, rispetto alle 36 in vigore per gli altri. 

«Questa iniziativa rappresenta un passo concreto nella direzione di una maggiore attenzione alla vita familiare dei lavoratori e delle lavoratrici», commenta Massimo Marchetti, segretario generale della UILTuCS di Belluno e Treviso. «Limitare i turni dei neo genitori alla fascia oraria diurna e ridurre la presenza nei weekend significa riconoscere il valore del tempo condiviso in famiglia, un aspetto troppo spesso sacrificato in nome della produttività. Si tratta di una misura che va nella direzione giusta: quella di un modello organizzativo che tiene conto dei bisogni reali delle persone e promuove la conciliazione tra lavoro e vita privata.”

Conclude De Nardi: “Con questa certificazione, Aton rafforza la propria visione: un’azienda dove innovazione digitale e responsabilità sociale camminano insieme, aprendo la strada a un futuro in cui il tech non ha genere, ma talento e valore condiviso”.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – LA STORIA DI ATON 

Aton tech company italiana specializzata nei servizi e soluzioni per l’innovazione e trasformazione digitale delle imprese, con headquarter a Villorba, nel Trevigiano. Sviluppa soluzioni per la trasformazione digitale sostenibile delle vendite omnichannel e dei processi di tracciabilità e supply chain aziendale. Offre servizi di supporto internazionali in quattordici lingue e copertura h24, 365 giorni all’anno. 

Fondata da Giorgio De Nardi nel 1988, la sua missione è crescere insieme all’ecosistema di collaboratori, clienti, partner, ambiente e comunità, realizzando profitti etici e sostenibili in tutto il mondo.  

Il Gruppo Aton, composto anche dalle aziende “Blue Mobility” (soluzioni IT per la logistica e la rete vendita delle pmi) e “Aton AllSpark Ibérica” (joint venture spagnola di Aton e Allspark, azienda IT specializzata nel mercato fashion retail), nel 2024 ha chiuso il fatturato in crescita (+4%) a 25,4 milioni di euro. A partire da gennaio 2025 è entrata a far parte del Gruppo Aton anche Teksmar, azienda IT con focus nel retail. A novembre 2025 ha siglato un nuovo accordo di joint venture con GTN, azienda friulana che da 50 anni fornisce soluzioni tecnologiche per il retail e la ristorazione, dando vita così ad un polo digitale italiano del retail.

Oggi il Gruppo occupa 385 persone che lavorano per 750 clienti in tutto il mondo che operano principalmente in questi settori: 39% nell’industria dei beni di largo consumo (tra i clienti citiamo Granarolo, Segafredo, GranTerre); 42% nella grande distribuzione organizzata e nel fashion (Aspiag, Unicomm,Bata, Salewa, Gant); 19% nel mondo dell’energia (SHV, Liquigas, Univergas).  

Dal 2018 Aton è certificata Great Place to Work. Nel 2021 è diventata Società Benefit e ha integrato nel proprio statuto obiettivi sociali (people), ambientali (planet) oltre che economici (prosperity). Nel 2023 è entrata a far parte della community mondiale delle aziende certificate B Corp che si impegnano in un percorso di miglioramento continuo nella sostenibilità del loro business. L’azienda presenta ogni anno un report di impatto.  

La visione strategica dell’azienda nasce dal fondatore e CEO Giorgio De Nardi, affiancato dal board, l’organo collegiale di gestione, composto dagli executive team leader delle funzioni aziendali e da un consulente 

Il business si sviluppa attraverso consulenza, servizi e la piattaforma software .one, offerta in modalità SaaS (Solution as a Service). Le app di Aton, integrate in .one e sviluppate da un team interno di 40 sviluppatori, coprono tutti i canali di vendita – dai negozi fisici al dettaglio e all’ingrosso all’e-commerce B2B e B2C, fino alle reti vendita – garantendo anche la tracciabilità dei prodotti.  

L’azienda propone software e servizi di gestione dei processi legati alle vendite, con particolare attenzione ai canali di distribuzione: dall’e-commerce al punto vendita fisico, passando per Sales Force Automation, CRM e relazione con i clienti. Sul fronte della supply chain Aton mette a disposizione software e servizi per il monitoraggio e la gestione dei prodotti nel loro ciclo di vita, garantendone la tracciabilità grazie alla tecnologia 

Un team in continua crescita di 150 professionisti del software realizza progetti per i clienti tramite analisi, consulenza e disegno di soluzioni, integrazione dati, project e service management, governo da remoto di software e hardware con piattaforme di enterprise mobility management, affiancamento sul campo e formazione, supporto multilingua a utenti e sistemi software e hardware.  

Con le attività di assistenza tecnica hardware, Aton opera in ottica green contribuendo all’allungamento del ciclo di vita di un parco di decine di migliaia di dispositivi in un’ottica di economia circolare, riducendo la quantità di rifiuti tecnologici. 

Anna Rita Canone

La Welldance&Fit di Ponticelli conquista Barcellona: primi posti, premi speciali e un riconoscimento che celebra talento, disciplina e identità

La storia e il successo

Tutto è iniziato ad aprile, quando al prestigioso Pagani Danza Festival—evento riconosciuto da Opes Danza e dal Coni—I giovani danzatori della Welldance&Fit di Ponticelli, quartiere napoletano da 70.000 abitanti, salirono sul palco con quella determinazione che appartiene solo a chi crede davvero nelle proprie capacità. Tra luci calde, respiri trattenuti e un teatro gremito, la scuola conquistò il primo posto, ottenendo anche una borsa di studio che avrebbe cambiato il loro percorso: la possibilità di partecipare al BarcelonaDanceXperience. Dopo l’affermazione, per Alberto GiadaPisacane CiroGrosso GresiaNeri Gaia ,Salvati SuemyDomigno Antonella è iniziato un cammino fatto di mesi di preparazione, prove, allenamenti e crescita artistica. A settembre sono finalmente atterrati a Barcellona, accolti dall’energia vivace della città: un giorno di pausa e condivisione, prezioso per unire ancora di più il gruppo prima dell’inizio dell’esperienza formativa. Il programma del BarcelonaDanceXperience li ha messi alla prova con lezioni intensive di hip hop commerciale, contemporaneo, modern, laboratori coreografici, studio della musicalità e della presenza scenica, sotto la guida di maestri provenienti da tutta Europa. Ogni docente ha lasciato loro qualcosa: un consiglio, una correzione, un modo nuovo di respirare la danza. Molti hanno sottolineato la disciplina, la precisione dei movimenti e la coesione del gruppo—qualità che non nascono per caso, ma dal lavoro quotidiano sotto una guida attenta. Poi è arrivato il giorno più atteso: la competizione. I giovani di Ponticelli sono saliti sul palco con una coreografia di hip hop, forma di “danza sportiva”, che ha unito spirito popolare napoletano, eleganza, ritmo e stile, in un’esibizione intensa e identitaria.

Il risultato: Standing Ovation

Pubblico all’impiedi per l’applauso che accompagna un trionfo: primo posto, Choreography Award e Best School Award, un premio che riconosce non solo la tecnica, ma anche l’anima, l’identità e l’unità della scuola. Profonda la commozione della coreografa Anna Mele: “L’applauso del pubblico e i complimenti dei giudici hanno sancito un momento destinato a rimanere nelle mura della scuola e nella memoria di tutti. Ogni sacrificio, ogni ora di prove, ogni scelta fatta ha portato esattamente dove i ragazzi meritavano di arrivare.” Barcellona non è solo l’evento di un traguardo, ma quello di un futuro da profondi radici. La Welldance&Fit di Ponticelli già dalla metà ottobre è al lavoro, per una nuova impresa per il  2026, dove il sogno di Anna e quello dei giovani ballerini continua ad attraversare confini e a trasformarsi in futuro.

Peppe Sacco

Il Natale più lungo d’Italia, con il villaggio Chinonsò e i maestri di griglia

Dopo il successo straordinario dello scorso anno, quando il Caorle Christmas Time ha richiamato oltre mezzo milione di visitatori dall’Italia e da tutta Europa, la città è pronta a inaugurare un’edizione ancora più ricca, estesa e scenografica. Dal 6 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026, Caorle offrirà il Natale più lungo d’Italia, con un percorso che raggiunge quasi due chilometri — ben 400 metri in più rispetto all’anno scorso — punteggiato da quasi un centinaio tra casette e capanne (esattamente le strutture sono 85, un record a livello nazionale) che richiamano l’atmosfera autentica del villaggio dei pescatori. Numeri che lo rendono il villaggio natalizio tra i più grandi e complessi d’Italia.

Tra le principali novità di quest’anno spicca l’arrivo del quartiere dei “Maestri di Griglia”, un’area gastronomica interamente dedicata alla cultura del barbecue, con showcooking e specialità preparate da professionisti del settore. 

Ma l’elemento più atteso dell’edizione 2025 è la nascita del villaggio “Chinonsò”, il più grande e unico nel suo genere, dedicato al mondo irriverente del Grinch, ospite d’eccezione del Natale di Caorle. Saranno protagonisti oltre 25 attori professionisti si alterneranno nel villaggio nei 23 giorni di apertura, maghi, bolle, mimi, giocolieri e commedianti. Nel cuore del centro storico, “Chinonsò” trasforma le calli in un vero e proprio set cinematografico ispirato al celebre personaggio di Dr. Seuss. Installazioni scenografiche, case colorate, performance teatrali e laboratori per bambini danno vita a un universo rovesciato e ironico.

Accanto alle novità, non mancheranno i grandi classici del Caorle Christmas Time: spettacoli, concerti, mostre, animazioni itineranti, mercatini artigianali e la suggestiva atmosfera del mare d’inverno che rende unico il Natale caorlotto. Un appuntamento che unisce tradizione, creatività e spirito di comunità, confermandosi uno degli eventi natalizi più attesi e suggestivi d’Italia, con tanto di videomapping tutte i giorni sulla chiesa, l’enorme pista da pattinaggio, la ruota panoramica che sovrasta la città e la dolcissima giostra coi cavalli. 

Tra gli appuntamenti imperdibili, oltre alla suggestiva accensione dell’albero il 6 dicembre coi cori dei bambini, il Festival delle Meraviglie Erranti (7 e 8 dicembre), il week end in mongolfiera (13 e 14 dicembre), lo spettacolo “A Christmas Carol” e il “the Bubble Show” tra l’antivigilia di Natale e Santo Stefano, con l’arrivo dei Krampus il 28 dicembre. Si festeggia tra il 31 dicembre con il veglione e il primo gennaio col rito del Cimento nelle acque gelide di Caorle. 

Organizzato da Confcommercio Portogruaro Bibione Caorle, tramite Ascom Servizi Srl, e dal Comune di Caorle, con il supporto della Fondazione Caorle Città dello Sport, l’evento si conferma tra i più attesi del Nord Italia e nasce sotto la direzione artistica di Simone Tomasello. 

«Il programma del Natale 2025 conferma ancora una volta la capacità di Caorle di evolvere, crescere e sorprendere senza perdere la propria identità», dichiara Corrado Sandrin, presidente Confcommercio Caorle. «Quest’anno presentiamo il percorso natalizio più lungo d’Italia, un traguardo che testimonia l’impegno delle nostre imprese e di tutta la città nel costruire un’esperienza unica per residenti e visitatori. L’ampliamento del villaggio, l’introduzione del quartiere dei Maestri di Griglia e soprattutto l’arrivo del grande “Chinonsò”, il mondo immaginifico del Grinch, mostrano quanto Caorle sappia innovare con creatività, mantenendo però salda la tradizione del nostro borgo marinaro. Dopo i numeri straordinari dell’edizione 2024, ci aspettiamo un’altra stagione di forte attrattività, con ricadute positive per il commercio locale, la ristorazione e l’ospitalità. Il Natale è diventato un motore economico e culturale fondamentale, e Confcommercio è orgogliosa di contribuire a renderlo un appuntamento irrinunciabile per tutta la comunità. Ringraziamo anche i partner commerciali che ci aiutano in questa avventura, tra di loro citiamo la Banca di Credito Cooperativo Prealpi di San Biagio».

“L’Amministrazione Comunale di Caorle, anche quest’anno, ha voluto profondere il massimo sforzo nell’organizzazione della rassegna natalizia “Caorle Christmas Time” – spiega Mattia Munerotto, Assessore al Turismo del Comune di Caorle – Grazie al Natale, la nostra Città è riuscita a ricavare, di fatto, un mese di alta stagione al di fuori del periodo estivo. Di ciò ne beneficiano certamente i nostri commercianti ed esercenti, oltre naturalmente agli operatori del comparto ricettivo, ma anche l’intera Città che vede crescere sempre più la propria visibilità a livello nazionale e non solo. Voglio ringraziare Confcommercio Caorle per la proficua collaborazione che si è venuta a creare e che lo scorso anno ha dato notevoli frutti, come dimostrano i numeri di Caorle Christmas Time 2024. Un altro grande ringraziamento va a tutti gli imprenditori che stanno supportando l’Amministrazione Comunale nel percorso di destagionalizzazione che abbiamo avviato e, infine, non può mancare il ringraziamento agli Uffici Comunali, sempre solerti nell’agevolare l’organizzazione di grandi eventi come la nostra rassegna natalizia”.

IL PROGRAMMA DELLE FESTIVITÀ A CAORLE  (6 DICEMBRE 2025 – 6 GENNAIO 2026)

Il calendario natalizio di Caorle prende il via sabato 6 dicembre, giornata inaugurale con l’apertura del Museo Nazionale di Archeologia del Mare, visitabile quasi quotidianamente per tutto il periodo delle festività. Nel pomeriggio, dalle 14 alle 18, si aprono tre presenze “fisse” del programma: la Casa di Babbo Natale, il Grinch e il Villaggio di Chinonso, che torneranno puntuali per quasi tutte le giornate. Alle 17 l’accensione ufficiale dell’albero con il coro Arcobaleno e i bambini delle elementari segna l’inizio della rassegna.

La domenica successiva, 7 dicembre, oltre alle attrazioni ricorrenti, si celebra l’apertura del Natale a San Giorgio di Livenza alle 11.30, mentre il pomeriggio è animato dallo spettacolo itinerante “In punta di piedi” e dal “Discorso del Sindachì” previsto alle 16.30.
Il giorno dopo, 8 dicembre, festa dell’Immacolata, ripetono gli appuntamenti centrali, incluso il percorso performativo del Circoedintorni.

Il fine settimana del 13 e 14 dicembre introduce la prima vera novità del programma: il Weekend in mongolfiera sulla spiaggia della Madonnina, attivo in entrambe le date dalle 13 alle 16. Le attrazioni pomeridiane restano aperte.

Le giornate del 20 e 21 dicembre confermano l’impostazione tradizionale, ma la domenica porta due momenti speciali: alle 16.30 iniziano le “Letturechì” e alle 17 si tiene il One Voice & Friends Concert con Tobia Lanaro e Alice Risolino in piazza Matteotti.

Da lunedì 22 dicembre, oltre agli appuntamenti pomeridiani, arriva Moreno Corà con le sue “Storie Pasticciate” (ore 16.30).
La vigilia del 23 dicembre è particolarmente ricca: l’arrivo di Babbo Natale dalle 14.30 alle 17.30, due repliche dello spettacolo “A Christmas Carol” di Enrico Vanzella (15.00 e 16.30) e, in serata, alle 21, il concerto “A Child is Born – The Sound of Christmas” al PalaExpomar.

Il 24 dicembre, Babbo Natale torna ad accogliere le letterine dei bambini dalle 14.30 alle 17.30, mentre il 25 dicembre il programma rimane orientato ai tre poli principali del villaggio. Il 26 dicembre vede un’agenda più intensa: il Bubble Show di Elga Fun Lab, le Storie Pasticciate alle 16.30 e il live “Xmas Song” di Maria Dal Rovere alle 17 in piazza Matteotti.

Il week-end del 27 e 28 dicembre mantiene le attrazioni costanti, ma la domenica si distingue con il doppio arrivo del Conte VonTok (14.30 e 16.00) e con l’atteso ingresso dei Krampus alle 17 nel centro storico.

Gli ultimi giorni dell’anno – 29, 30 e 31 dicembre – restano dedicati alle atmosfere del villaggio, senza eventi straordinari.

Il nuovo anno si apre il 1° gennaio con il ritorno delle bolle di Elga Fun Lab al villaggio dalle 14.00, mentre il 2 gennaio mantiene l’impianto tradizionale.
Il 3 gennaio le performance di Elga Fun Lab aprono nuovamente il pomeriggio alle 14, seguite dalle consuete attività.

Il 4 gennaio torna il doppio appuntamento con il Conte VonTok (14.30 e 16.00), mentre il 5 gennaio, vigilia dell’Epifania, i Nonsochì accolgono la Befana alle 15.

La chiusura ufficiale, 6 gennaio, propone ancora le attrazioni principali dalle 14 alle 18 e, alle 16, il concerto live dei Caramel in piazza Matteotti.

Anna Rita Canone

Thanksgiving Day: storia di una festa

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Il 27 novembre 2025, quarto giovedì di novembre, come da tradizione USA, si celebra il #Giorno del Ringraziamento. Si tratta di una festa nazionale celebrata in Canada, USA, Grenada, Saint Lucia, Liberia e anche in Brasile e Filippine, seppure ufficiosamente.

Le date variano: In Canada, ad esempio, si celebra il secondo lunedì di ottobre.

E’ una festa molto sentita: ci si riunisce in famiglia e con amici, si pranza con un pasto abbondante, a base di tacchino, e si rende grazie per le benedizioni e i successi dell’anno precedente.

La storia:

Secondo la tradizione religiosa protestante, le origini del Thanksgiving Day risalgono al 1621 a Plymouth, in Massachusetts.

L’anno precedente i Padri Pellegrini (puritani inglesi) erano giunti sulle coste statunitensi a bordo della nave Mayflower e avevano fondato la colonia di Plymouth. Il primo inverno fu estremamente duro e decimò la popolazione.

I nativi americani, Wampanoag, aiutarono i coloni insegnando loro a coltivare la terra e cacciare: fu un successo. Per celebrare l’abbondanza, il governatore della colonia, William Bradford, organizzò un banchetto di tre giorni, invitando anche i Wampanoag. Questo evento è considerato la base storica del Giorno del Ringraziamento.

Il riconoscimento ufficiale è avvenuto nel 1863, durante la Guerra Civile: il Presidente Abraham Lincoln la proclamò festa nazionale l’ultimo giovedì di novembre, mentre nel 1941 il Presidente Franklin D. Roosevelt stabilì che fosse celebrata ogni quarto giovedì di novembre.

Tradizioni e Menù

Ogni famiglia si riunisce per un pranzo molto ricco e composto da tacchino arrosto ripieno, contorni come patate dolci e salsa di mirtilli, salsa gravy (il fondo di cottura del tacchino). Il pasto si conclude con dolci realizzati con ingredienti di stagione: la torta di zucca (pumpkin pie) e la torta di noci pecan (pecan pie).

Il Giorno del Ringraziamento, celebrato a lungo anche come festa laica, è una festa molto sentita: equivale al nostro Natale. E’ una giornata in cui gli statunitensi si riuniscono celebrando la gratitudine e i legami familiari. Il cibo è distribuito anche ai vicini e ai poveri.

Le celebrazioni:

A New York c’è la #Parata di Macy’s: essa vede enormi palloni gonfiabili con le fattezze di cartoni animati, bande musicali e artisti.

Il Presidente mangia, di solito, con i soldati.

#Football Americano:

La televisione trasmette partite della NFL, in particolare quelle dei Detroit Lions e dei Dallas Cowboys.

La Grazia Presidenziale:

Il Presidente degli Stati Uniti svolge l’atto simbolico di “graziare” un tacchino: non lo si cucina e va a vivere in una fattoria. E’ il tacchino che apre la parata. L’evento è nato con il Presidente John Fitzgerald Kennedy.

Black Friday:

E’ il lato più prosaico della festa. Si tratta di una giornata di grandi sconti (ma le grandi catene di shopping la mantengono per tutta la settimana) e sancisce l’inizio del periodo dello shopping natalizio.

Anna Rita Canone